Norberto Nosari, salernitano di adozione, è riuscito a conciliare medicina ed arte, l’essere neonatologo e ceramista.
Infatti l’aver vissuto una carriera professionale al confine della vita ha accresciuto in lui una sensibilità artistica già presente che si esprime oggi compiutamente in manufatti ceramici che percorrono la via della fantasia e della immaginazione.
Egli si è avvicinato circa dieci anni fa all’arte di plasmare l’argilla e l’innamoramento è avvenuto quasi per caso, accompagnando un amico al forno di Sordina, ove rimase conquistato da quella specie di antro da cui venivano fuori opere straordinarie, quasi prodigi d’argilla. Quell’episodio è stato la scintilla di una passione, che lo ha portato ad approfondire le tecniche, da autodidatta, realizzando così le prime opere peraltro esposte nel corso di numerose manifestazioni collettive ed in una precedente personale presso il complesso di Santa Sofia a Salerno. Era come se la fantasia diventasse materia, accrescendo il gusto e rivitalizzando continuamente l’attrazione per quell’arte. Il mondo della creazione e dei colori era già dentro di lui, che da tempo si era dedicato alla pittura sperimentale, cimentandosi nella fusione degli elementi e nella tecnica del riciclo.
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