Mostre ed Eventi

Salerno Porte aperte” ed. 2008
Complesso Santa Sofia – Salerno

“Così, in Norberto Nosari, medico ed artista, ruolo e persona felicemente si identificano.
Il neonatologo e la sua tecnica professionale configge con la durezza della natura e lo scultore e la sua arte ingaggia con l’argilla la plastica lotta della creazione.

Prendono vita, a partire dalla conoscenza degli strumenti per dominare la materia inerte, forme reali e descrittive ( le parche, la natività, i re magi, il toro), archetipi ed ironiche metafore (colomba blu, nudo blu, l’importante è la rosa), ambigue moderne ed irriverenti interpretazioni dell’eterno femminino (donna gallo, donna pesce, donna calle), arcane suggestive ed ammiccanti con-fusioni (le tre amiche, l’abbraccio, il bacio, l’incontro, la maldicenza) e, finalmente, pure intuizioni estetiche fatte di astrazioni e sintesi concettuale.

Donchisciotte. Qui il cavaliere, lo scudiero e Ronzinante sono compenetrati: ciascuno è solo una parte del suo tutto e tutto l’insieme vive del delirio erotomaniaco per quella Dulcinea che, pur non essendo raffigurata, campeggia come sfondo nella mente di chi percepisce il messaggio dell’arte.”

Francesco Fiore

Palazzo Genovese Salerno
5-15 giugno 2014

Nella Genesi si legge che Adamo fu plasmato da Dio “con la polvere della terra”, dunque con l’argilla. Viene naturale pensare al ceramista come emulo divino. Un’opera non c’era e poi la vedi plasmata e tinta di colori, immobile eppure vitale, silenziosa eppure ciarliera, creata da un artista eppure autonoma, libera di dire quel che vuole a chi l’osserva.

Le opere sono un po’ come gli uomini: fatti di cielo, di spirito, eppure fatti anche di terra, concretissima terra, a volte terra sporca. Si elevano e sono capaci di sublime, ma talvolta scavano e diventano meschini.

Le ceramiche di Norberto Nosari propongono una lettura dell’umanità e traggono spesso temi e ispirazione dai miti delle letterature antiche. E qui avviene l’inaspettato. Sono certamente espressioni della creatività e della fantasia, ma sono radicate nel mondo vero, realistiche più che fantastiche. Viene da pensare al realismo magico alla Jorge Luis Borges o alla Gabriel Garcia Marquez. Ed è realissimo il contrasto tra spirito e materia, che è opportunità e motivo creativo per l’artista, ma è anche ragione di sofferenza per l’uomo. È in quel conflitto che si gioca la battaglia tra ambizione alla felicità eterna e limitatezza umana. Un tema caro a Nosari, che non a caso ha scelto come titolo per la seconda esposizione delle sue opere, tenutasi a Palazzo Genovesi in Piazza Sedile del Campo a Salerno nel giugno 2014: “L’argilla, lo spirito e la forma”.

La mostra, di ventuno opere, è stata costruita come un percorso nell’umano, tra le sue ricchezze e le sue povertà. Una lettura che l’artista ha proposto venandola d’ironia e di umana comprensione e che dimostra il suo sguardo continuo sulle virtù e i vizi dell’uomo contemporaneo, che altro non sono che le virtù e i vizi dell’uomo di sempre.